quartusantefisio - Tra Le Nuvole

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CAGLIARI – Da più di cent’anni, la famiglia Mallus rinnova con devozione il proprio legame con la Festa di Sant’Efisio, accompagnando il Santo lungo il suo cammino con uno dei simboli più potenti della tradizione: il bue.

Una storia di fede, fatica e orgoglio che si tramanda di generazione in generazione, intrecciandosi con le radici più autentiche del popolo sardo. Da trent’anni, protagonista indiscusso del corteo è Eros, un imponente bue nero, dallo sguardo fiero e il passo possente, diventato ormai figura iconica della processione.

Eros non è solo un animale da parata: è parte della famiglia. Accudito con cura e rispetto, vive sotto la custodia amorevole dei Mallus, che da sempre si occupano della sua salute, del suo benessere e del suo addestramento per affrontare ogni anno il lungo cammino verso Nora.

Il suo mantello scuro e la sua presenza imponente non passano inosservati tra le migliaia di fedeli e turisti che ogni 1° maggio affollano le strade per onorare il martire guerriero. In molti lo attendono con affetto, come si fa con un vecchio amico che torna puntuale all’appuntamento più sentito dell’anno.

Con Eros, la famiglia Mallus non porta solo un bue in processione: porta avanti un’eredità spirituale e culturale che rappresenta il cuore della festa di Sant’Efisio. E ogni passo del grande bue nero è un inno silenzioso alla tradizione, alla fede e all’identità sarda.